Competenze digitali
Presentato a Roma l’Osservatorio sulle Competenze digitali 2024
Le competenze digitali rappresentano un’importante opportunità di sviluppo per il nostro Paese, un pilastro sul quale costruire per aumentare la competitività. Tuttavia, il gap tra domanda e offerta resta ancora molto elevato.
Questo dato emerge dall’Osservatorio sulle competenze digitali 2024, un’indagine condotta da Talents Venture tra i rappresentanti di 49 imprese affiliate alle associazioni AICA, Anitec- Assinform, Assintel e Assinter Italia.
I dati mostrano una domanda di figure ICT che si mantiene costante e su livelli elevati. Sono circa 184 mila, infatti, gli annunci relativi alla ricerca di figure professionali legate al mondo digital.
Da segnalare che la ricerca di figure qualificate non è più solo appannaggio di aziende del settore IT ma è una ricerca trasversale che riguarda tutti i settori. In particolare, tra le figure più ricercate troviamo Web Developer, Software Engineer e Sviluppatore Software. Forte è la richiesta anche di figure di supporto. Infine, numerose sono anche le richieste di Data Scientist e Business Analyst.
Oltre ad evidenziare le figure professionali maggiormente ricercate, l’Osservatorio sottolinea anche quali siano le competenze maggiormente ricercate. Tra queste troviamo la capacità di utilizzo di SQL e la conoscenza diversi linguaggi di programmazione: Java, Javascript, Python. Accanto alle competenze di tipo prettamente tecnico, grande attenzione è riservata dalle aziende alle soft skills. Leadership, problem solving, time management sono fattori che incidono molto sulla scelta di un professionista. Le aziende, quindi, non ricercano solo professionisti qualificati ma persone in grado di gestire risorse e lavorare in team multidisciplinari.
Tra le competenze tecniche ricercate meritano particolare attenzione quelle relative all’Intelligenza Artificiale, tecnologia relativamente recente la cui crescita sembra essere inarrestabile.
Tuttavia, a fronte di questi dati, si rileva una carenza di competenze che si traduce in forti limiti allo sviluppo. Questa è la realtà sebbene stiano aumentando le domande di iscrizione presso le facoltà tecniche e presso gli ITS ma, evidentemente, non abbastanza. Il numero complessivo di partecipanti a questi percorsi formativi resta esiguo rispetto alle necessità del mercato.
La carenza numerica è aggravata da un livello qualitativo non molto elevato, nella maggior parte dei casi. Tutto ciò spinge le aziende a creare dei percorsi formativi interni, vere e proprie academy per formare le proprie risorse in ambito tecnologico e, spesso, anche sulle soft skills.