Software Made in Italy
Nasce la certificazione “100% Made in Italy” per il software
Il 4 giugno 2025, AssoSoftware e Fondazione Farefuturo hanno presentato il marchio 100% Made in Italy, la prima certificazione progettata per identificare i software ideati, sviluppati e gestiti nel nostro Paese. L’iniziativa, patrocinata dall’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani, riconosce il software come asset strategico dell’economia nazionale.
Il lancio è avvenuto durante il convegno dal titolo “Il ruolo del Software nella nuova strategia industriale dell’Italia”, che si è svolto presso la Sala Capitolare del Chiostro di Santa Maria sopra Minerva del Senato a Roma e ha visto la presenza di illustri rappresentanti istituzionali e di settore.
L’evento, inoltre, è stata un’occasione per condividere i risultati di due importanti ricerche condotte dall’Università Luiss Guido Carli e dall’Osservatorio Software & Digital Native Innovation, School of Management del Politecnico di Milano. Questi studi hanno evidenziato come il software sia un importante asset strategico per la competitività e la resilienza del sistema produttivo nazionale. Parliamo, infatti, di un settore che produce oltre 60 miliardi di fatturato.
La certificazione rappresenta una sorta di patente a garanzia che codice sorgente, proprietà intellettuale, data center e server siano localizzati in Italia, nel pieno rispetto delle normative UE in tema di privacy e cybersicurezza. Pertanto, un software certificato costituisce una tutela per le aziende e valorizza il know‑how italiano nell’arena competitiva europea.
Il marchio 100% Made in Italy rappresenta un tassello chiave per rafforzare la sovranità digitale del Paese e per aumentare la competitività delle imprese che puntano su qualità, sicurezza e innovazione. Con un ecosistema di partner e fornitori certificati, il software Made in Italy diventa sinonimo di eccellenza e affidabilità.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto all’evento tramite un videomessaggio ha ricordato che “il software è alla base di tutte le tecnologie abilitanti della transizione digitale; senza software, queste tecnologie non esisterebbero né funzionerebbero.”