Intelligenza artificiale: il report 2022 di Deloitte
L’Intelligenza Artificiale (AI) sarà un fattore di successo determinante per le aziende nei prossimi cinque anni. Questo è quanto è emerso dalla quinta edizione del rapporto Deloitte dal titolo State of AI in the Enterprise, pubblicato pochi giorni fa.
La ricerca è stata condotta su un campione di oltre duemila leader aziendali che operano in tutto il mondo e in settori differenti. Il rapporto fornisce un’analisi dettagliata dello stato attuale dell’implementazione dell’ intelligenza artificiale (AI) nelle aziende e una visione completa su quali siano i maggiori ostacoli all’adozione di questa tecnologia.
State of AI in the Enterprise: la sintesi
I dati in esso contenuti possono essere sintetizzati come segue:
- Come accennato all’inizio, il 94% dei manager intervistati concorda sul fatto che l’AI è fondamentale per il successo nei prossimi cinque anni.
- Il 79% dei leader afferma di aver implementato tre o più applicazioni di intelligenza artificiale, rispetto al 62% dello scorso anno.
- C’è stato un aumento del 29% nel numero di intervistati che si auto identificano come “underachievers” poiché, pur avendo implementato un numero elevato di progetti relativi all’AI, non hanno ottenuto i risultati previsti.
Tuttavia, il rapporto non si limita ad una fotografia dell’attuale situazione ma si concentra anche sulle azioni da perseguire per incrementare il valore diffuso dell’ intelligenza artificiale (AI), fornendo alle aziende una guida per superare gli ostacoli e guidare i risultati aziendali.
Quattro azioni a supporto dell’intelligenza artificiale
Sulla base dell’analisi di Deloitte, il rapporto identifica quattro azioni chiave che i leader possono intraprendere per migliorare i risultati degli investimenti in AI.
Investire in cultura e leadership
Promuovere la cultura interna e investire nella leadership: è questo uno degli obiettivi fondamentali da perseguire. Il punto non è semplicemente integrare la tecnologia dell’AI all’interno dell’azienda ma promuovere un cambiamento culturale interno.
Per raggiungere questi traguardi c’è necessità di una classe dirigente in grado di lavorare in questo senso. Dopotutto, è possibile evidenziare già un certo ottimismo diffuso nei confronti di tecnologie come l’AI. Tale ottimismo va coltivato e guidato in direzione di un proficuo cambiamento.
Il sondaggio ha rilevato che la volontà di cambiare, insieme alla leadership esecutiva attorno a una visione su come verrà utilizzata l’intelligenza artificiale, sono i fattori più importanti nello sviluppo di una cultura ben predisposta verso l’uso di questa tecnologia.
Modificare gli iter operativi
La capacità di un’organizzazione di distribuire l’AI in modo etico e su larga scala dipende da un’efficace riprogettazione di alcuni iter operativi in grado di soddisfare le esigenze uniche delle nuove tecnologie.
Si tratta di un’area che ha ancora un ampio margine di miglioramento nella maggior parte delle aziende prese in esame nell’analisi effettuata da Deloitte.
Creare il giusto mix di tecnologia e talento
Un buon risultato non dipende solo dall’inserimento della tecnologia dell’AI ma anche da una corretta gestione dei talenti che ruotano intorno ad essa.
E’ importante sottolineare che non si tratta solo di selezionare esperti dall’esterno ma anche di riqualificare i lavoratori già impiegati in azienda.
Selezionare accuratamente i contesti d’uso dell’intelligenza artificiale
Un ultimo punto messo in luce dal rapporto è la selezione accurata dei contesti di utilizzo della tecnologia dell’AI.
Una corretta selezione iniziale può, infatti, influire notevolmente sulla velocità con cui si ottengono risultati e, di conseguenza, sulla visione futura dell’azienda nei confronti dell’Ai e delle nuove tecnologie in generale.