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L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE AZIENDALE

Ultimamente si è affrontato spesso l’argomento relativo alle rinnovate esigenze davanti alle quali ci ha posto la pandemia mondiale.

Sono emerse nuove esigenze cui è stata chiamata a far fronte la tecnologia tramite nuove figure professionali iper specializzate.

Tuttavia, la nostra società non ha saputo sempre far fronte a queste nuove richieste.

Dinnanzi ad un’elevata domanda di figure tecniche, ci siamo fatti cogliere impreparati e siamo dovuti correre ai ripari.

Ma cos’è che non ha funzionato?

Alla base di tutto c’è una carenza di formazione adeguata sia in ambienti aziendali sia, in generale, nel tessuto sociale.

Negli ultimi tempi si è investito davvero poco in termini di formazione all’interno delle Aziende.

A questo fattore si è unito un disinteresse da parte dei dipendenti, i quali hanno sempre percepito la formazione come un ulteriore impegno troppo gravoso da aggiungere alle solite mansioni lavorativi.

Sono pochi coloro che hanno continuato a formarsi privatamente, fuori dall’orario di lavoro e perlopiù per una questione legata all’avanzamento di carriera.

Tuttavia, ad oggi, la mutata situazione ha imposto un ripensamento generale sull’argomento.

Poste di fronte dell’inarrestabile processo di digital transformation, le Aziende hanno compreso quanto sia importante investire nella formazione dei dipendenti, una formazione in grado di accrescere e rinnovare competenze tecniche e soft skills.

Dopotutto, il capitale umano è la vera ricchezza di una Società e solo investendo su di essa si possono dare nuovi impulsi al business in un mondo che cambia troppo rapidamente.

Al tempo stesso, oltre a proporre e sperimentare nuovi percorsi formativi, le Aziende sono chiamate a fare in modo che questi siano appetibili per i dipendenti.

Grandi Aziende come Netflix e Amazon fanno scuola sotto questo punto di vista e hanno dimostrato come, per spronare i dipendenti, occorra agire su tre fattori essenziali:

  • la facilitazione nell’accesso ai contenuti;
  • l’aumento del coinvolgimento emotivo e motivazionale;
  • la spinta verso un apprendimento informale in cui il gruppo è in grado di lavorare in modo coeso.

Fin qui abbiamo parlato di Aziende ma è doveroso concludere ponendo l’accento sul fatto che anche lo Stato ha il dovere di operare investimenti importanti nel settore della formazione.

Non dobbiamo dimenticare, infatti, che l’Italia è uno dei Paesi con la più alta percentuale di individui aventi un basso livello di istruzione.

Inoltre, anche negli individui che dispongono di un elevato titolo di studio, sono presenti delle mancanze dovute essenzialmente alla rapida digitalizzazione in grado di rendere obsolescente le competenze tecniche acquisite in precedenza.

Insomma, si rende necessaria un’importante attività di riqualificazione professionale su più fronti che possa contribuire ad una rapida ripartenza nel momento in cui si uscirà finalmente dalla pandemia.