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Come cambia la Scuola ai tempi del Coronavirus

La scuola come tanti altri settori tra i quali la pubblica amministrazione, i ministeri e altri uffici, da sempre sinonimi di burocrazia e vecchi standard, ha cambiato radicalmente la gestione dei lavori dall’avvento dell’emergenza dovuta al Coronavirus.

Un cambiamento così non si era mai visto.

La scuola e le lezioni online

A Marzo 2020 insegnanti e alunni si sono ritrovati improvvisamente investiti da un cambiamento epocale. La scuola non era più banchi e cattedra ma un computer e un collegamento ad Internet.

Fuori dalle aule gli studenti si sono ritrovati chiusi in casa, in un primo momento con una chiusura temporanea delle scuole, e subito dopo con la certezza che l’anno scolastico non sarebbe potuto ricominciare, se non frequentando le lezioni da remoto.

Un cambio netto della gestione delle lezioni, se solo si pensa al fatto che l’uso del computer in aula è più che una chimera, per lo meno nelle scuole pubbliche. Ma anche lato insegnanti la cosa non è stata molto semplice. Chi non era abituato a parlare attraverso una telecamera lo ha dovuto fare per forza, combattendo contro ogni connessione instabile, webcam rotta, audio interrotto.

La formazione a distanza, dopo due mesi dall’inizio di questo esperimento, non rappresenta più un plus, ma una condizione necessaria per una continuità didattica.

Oltre ai compiti assegnati nel registro elettronico e al ripasso, sono state numerose le lezioni in streaming, via Skype, su Youtube, complete di video istruzioni per partecipare alla formazione on line, con tutorial condivisi su social e sugli smarthphone.

Una vera rivoluzione che ha portato un nuovo modo di insegnare.

Gli studenti di oggi sono i lavoratori del futuro

Questo grande cambiamento proietta già gli studenti nel futuro.

Il cambio nei metodi e nei canali di insegnamento è da non sottovalutare in quanto determina un cambiamento che potrebbe portare ad una formazione “sul campo” e non solo sui libri.

‘In questi giorni – afferma la prof.ssa Ventimiglia, docente dell’istituto comprensivo Bonati di Bondeno nel Ferrarese – stiamo caricando video lezioni, esercizi da svolgere singolarmente o a piccoli gruppi senza bisogno di trovarsi fisicamente a svolgerli, attività di recupero e approfondimento in maniera virtuale ed alcune piattaforme ci consentono anche di sottoporre i ragazzi a prove di verifica dell’apprendimento’.

Un ragazzo nato nell’era digitale si ritrova sostanzialmente immerso nel suo mondo, in un mondo che conosce sin dalla prima infanzia, da quando ha iniziato a muovere le sue dita sullo schermo di uno smartphone o di un tablet. Un nativo digitale ha tutte le carte in regola per poter dare il suo meglio in una scuola online.

Gli studenti di oggi sono i lavoratori del futuro ed è più che giusto che imparino a capire le funzionalità e le potenzialità dell’uso di un Internet non solo strettamente associato a social network, giochi e musica per il tempo libero.

L’uso dei tool di video conferenze, l’uso di piattaforme dedicate all’apprendimento e allo studio, la dimestichezza nella navigazione sui siti web di interesse per l’educazione oltre che l’informazione sui temi di attualità saranno di sicuro vantaggio per proiettare tutti gli studenti ad un futuro anche lavorativo.

Vantaggi e svantaggi nella formazione a distanza.

Certamente vi sono sia vantaggi che svantaggi nella formazione scolastica a distanza.

Se dovessimo riassumere i vantaggi in 3 punti più importanti troveremmo:

  • una formazione più personalizzata ed inclusiva, essendo più a contatto diretto con l’insegnante
  • l’uso dell’Intelligenza Artificiale, che aiuta ad oltrepassare i propri limiti cognitivi con numerosi tool
  • la conoscenza digitale a tutto tondo, imprescindibile nel nostro tempo.

Tra gli svantaggi ci sono sicuramente:

  • mancanza del rapporto umano, non andando più a scuola e non potendo più socializzare con insegnanti e compagni;
  • perdita di concentrazione a volte molto frequente quando si naviga in Internet e si ascolta tramite video, dovuta a distrazioni esterne o problemi di connessione, audio ecc.
  • mancanza di mobilità e impossibilità di restare a casa per tempi prolungati.

Forse è quest’ultima una delle problematiche più importanti.

In un Paese come l’Italia in cui lo smart-working non è una soluzione così ampiamente diffusa nelle aziende, a parte questo periodo di emergenza, sarebbe impensabile avere i bambini a casa nell’orario di lavoro.

In questi mesi la soluzione è stata valida solo per coloro che potevano restare a casa con i propri figli ma in tempi normali questo non si potrebbe verificare.

È vero però che si potrebbe sfruttare la scuola online per molte altre attività di apprendimento e approfondimento, così da formare i ragazzi già dalla scuola ad affrontare un mondo fatto di tecnologia non solo di libri.