News
Cyber resilienza

Cyber Resilienza: un fattore strategico sempre più importante

La cyber resilienza sarà un fattore strategico chiave per l’anno 2024 e per tutti quelli a venire. Il crescente numero di attacchi che ha caratterizzato il 2023 ha evidenziato l’importanza di lavorare non solo sul fronte della difesa ma anche sul fronte del rapido recupero in caso di attacco.

A tale scopo, sono tre i fattori fondamentali che non bisogna trascurare: la collaborazione tra reparti aziendali, il ruolo cruciale dei vertici aziendali e la necessità di investimenti adeguati.

A questi tre si aggiunge un quarto fattore ovvero la necessità di conoscere le ultime tendenze in fatto di cyber security e di cyber attacchi.

Ma andiamo con ordine

In direzione di una maggiore cyber resilienza

L’importanza della collaborazione interfunzionale

La collaborazione tra reparti, spesso trascurata, è fondamentale. Tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e il machine learning possono rivoluzionare questa collaborazione, migliorando i processi di rilevamento delle minacce e di risposta agli incidenti.

Il ruolo di esperti di cyber resilienza nei Consigli di Amministrazione

Gartner, multinazionale che si occupa di consulenza strategica, ricerca di mercato e analisi nel campo della tecnologia,  stima che, entro il 2026, la maggior parte dei Consigli di Amministrazione avrà al suo interno un CISO (Chief Information Security Officer) o un CIO (Chief Information Officer). La collaborazione stretta tra C-level e specialisti della sicurezza informatica sarà essenziale per una gestione proattiva dei rischi.

Maggiori investimenti per la sicurezza

Con l’espansione del lavoro da remoto, saranno necessari ulteriori investimenti per proteggere i punti di accesso remoti e gli endpoint, preservando la reputazione e la fiducia dei clienti.

Tendenze chiave del 2024 in tema di cyber sicurezza

Per sviluppare una maggior cyber resilienza, è necessario conoscere a fondo il mondo del cyber crimine e le tendenze che stanno prendendo forma al suo interno, ovvero:

Crisi delle competenze in cybersecurity

Il primo fattore da prendere in considerazione è la carenza di personale qualificato, carenza che sembra aggravarsi con il passare del tempo. Aumenti salariali e investimenti in programmi di formazione saranno essenziali per colmare il gap di competenze.

Attacchi basati sull’intelligenza artificiale

Gli attacchi basati sull’intelligenza artificiale saranno sempre più diffusi e sempre più complessi. L’utilizzo di tecnologie emergenti aiuterà sia gli aggressori che le difese, rendendo cruciale l’adozione di soluzioni avanzate.

Attacchi basati sul calcolo quantistico

L’aumento dell’uso del calcolo quantistico introduce nuove minacce. Adottare algoritmi crittografici resistenti ai quanti diventa di estrema urgenza.

Vulnerabilità dell’IoT

Le vulnerabilità dell’IoT, sfruttate tramite deepfake, richiedono soluzioni ad hoc. L’adozione di un approccio zero-trust è fondamentale per proteggere i dispositivi IoT ma non è il solo. Questo tipo di vulnerabilità richiede maggior controllo delle password e metodi di autenticazione più sicuri.

Attacchi di phishing avanzati

Gli attacchi sofisticati di phishing, supportati dall’intelligenza artificiale, richiedono procedure di conformità rafforzate e l’uso dell’autenticazione a più fattori.

Le nuove sfide del 5G

Gli aspetti del 5G ai quali prestare attenzione sono soprattutto: crittografia e autenticazione. Entrambe possono presentare vulnerabilità se non adeguatamente implementate.

Da quanto detto fino ad ora, risulta chiamo come alle organizzazioni venga richiesto un approccio olistico, combinando tecnologia e risorse umane. L’obiettivo è prevedere e affrontare i cyber rischi, garantendo un adeguato livello di cyber resilienza.