Come abbiamo avuto modo di sottolineare più volte, la Società sta vivendo un processo di Digital Transformation che, con l’avvento della pandemia mondiale, ha subito una forte accelerazione.

Ad oggi le competenze digitali sono un fattore imprescindibile sia nella vita di tutti i giorni sia in quella lavorativa proprio perché la tecnologia è giunta a rivestire un ruolo ancor più centrale che in passato.

Questo vuol dire che bisogna necessariamente saper utilizzare i nuovi strumenti e, d’altro canto, tali strumenti vanno progettati e realizzati e questo richiede un livello di competenze piuttosto elevato.

E’ in atto, dunque, un rapido cambiamento che necessita di nuove professionalità che posseggano un certo mix di conoscenze tecniche e soft skill.

Quando parliamo di competenze digitali, infatti, parliamo proprio di due macro categorie: le Digital Hard Skill e le Digital Soft Skill. 

Le Digital Hard Skill sono le competenze tecniche acquisite in seguito allo studio e sono quantificabili.

Le Digital Soft Skill, invece, non possono essere insegnate e dipendono dalla cultura, dalla personalità e dalle esperienze vissute dal singolo.

Spesso poco considerate, si è finalmente compresa l’importanza di queste ultime anche in ambito professionale.

Nonostante l’accelerazione imposta dalla pandemia mondiale, l’Italia risulta essere ancora in posizione arretrata in Europa per quanto riguarda le competenze digitali.

La domanda di lavoro delle imprese supera infatti l’offerta che il sistema formativo, in particolare universitario, riesce a produrre.

Per far fronte a questa problematica, il Governo Italiano si è attivato adottando dei piani strategici con obiettivi di breve, medio e lungo periodo.

Sostanzialmente si cerca di agire sulla formazione dei giovani ma anche sulla riqualificazione del personale delle Aziende pubbliche e private.

Si tratta di interventi importanti, anche se siamo ancora lontani dal colmare il gap esistente tra domanda e offerta.