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La biometria a servizio della scienza e della tecnologia

Da anni ormai la biometria viene applicata nella scienza e nella tecnologia, le sue prime applicazioni risalgono a fine 1800, nei laboratori del carcere di Parigi.

I servizi di biometria, destinati ad imporsi sempre di più, sono stati utilizzati negli ultimi anni soprattutto in alcuni ambiti particolarmente sensibili, per mettere al sicuro i dati degli utenti.

È proprio questa la sfida di oggi e del futuro. Mettere al sicuro i dati in un mondo sempre più digitale e iperconnesso, dove la sicurezza informatica è molto spesso minacciata da criminali informatici.

Sviluppare sistemi in grado di affrontare questa minaccia è senza dubbio l’arma migliore per mettere un freno all’illegalità diffusa tramite Internet, che tutti temono.

Ma che cos’è esattamente la biometria e come funziona?

Tutte le informazioni che immettiamo in rete non sono al sicuro se non correttamente protette.

Con il termine biometria, in informatica, si intende un sistema in grado di riconoscere e identificare un individuo in base ad alcune caratteristiche fisiche: l’iride, l’impronta digitale, la retina, la geometria della mano, la forma del volto oppure comportamentali, per i sistemi più evoluti: la voce, la firma o i movimenti del corpo.

La macchina che si occupa di attuare questa opera di riconoscimento ha necessariamente dei sensori biometrici che permettono la “scannerizzazione” delle caratteristiche della persona e infine consentono l’accesso ai dati richiesti. La tecnologia che permette questo processo è l’Intelligenza Artificiale. (link ad articolo).

Uno degli strumenti più utilizzati è senza dubbio il riconoscimento digitale di cui sono dotati quasi tutti i nostri smartphone e alcuni pc.

Il sistema di riconoscimento delle informazioni biometriche di una persona viene anche chiamato AIDC (Automatic Identification and Data Capture).

Le applicazioni biometriche possono essere utilizzate da sole o integrate con altre tecnologie come ad esempio smart card, chiavi crittografiche, RFID e firma digitale.

Perché utilizzare la biometria al posto delle password?

I sensori biometrici si diffondono con rapidità per supportare codici PIN e password che stanno diventando insufficienti per la protezione dei dati personali.

Attualmente tre sono i settori dove risulta fondamentale l’uso dei lettori biometrici: le banche, le assicurazioni e le imprese (specie in quelle di telecomunicazione).

Come già detto diffusissimo è anche l’uso sugli smartphone di ultima generazione, dove oltre all’impronta digitale vi è il riconoscimento facciale. In questo modo l’accesso al nostro smartphone diventa più difficile in caso di furto o smarrimento.

Così come l’accesso, ad esempio, alla banca online. Oltre al Pin e al codice univoco, utilizzare strumenti biometrici permette una maggiore sicurezza per tutti gli utenti. O ancora l’accesso in azienda, in aeroporto e in altri luoghi dove il rischio di fuga di dati sensibili oppure di accessi non autorizzati è reale.

La PSD2 e la biometria

Il 31 dicembre 2020 entra in vigore la PSD2, la Direttiva dei Sistemi di Pagamento europea con la quale si tenterà di dare una svolta alla sicurezza delle transazioni online, creando un nuovo standard normativo e delle regole per effettuare i pagamenti digitali.

Fino ad ora i sistemi più utilizzati, oltre ai normali codici Pin o Password, sono stati l’autenticazione a due fattori, sms, email di conferme ecc… Purtroppo, solo essi non bastano più.

Le frodi sono in continuo aumento. Specialmente in un momento storico, come quello che stiamo vivendo, in cui molte attività restano chiuse e si usufruisce di questo sistema per pagare beni e servizi, tra cui: corsi online, la spesa o il delivery, e via dicendo. Una tendenza sempre più in aumento.

I sostenitori della biometria insistono sul fatto che queste soluzioni offrono più sicurezza per tutti gli utenti e una migliore user experience, nonostante possano esserci delle difficoltà iniziali, specialmente per chi approccia questi metodi per la prima volta.

Questo metodo ci permette inoltre il grande vantaggio di non andare in giro con mille password e codici o, ancora peggio, di doverli ricordare, rendendo la nostra vita apparentemente più semplice.

La biometria e le criticità

Molti esperti sicuramente ne riconoscono i vantaggi, ma non trascurano l’esistenza di alcune criticità che il sistema di biometria potrebbe avere.

La biometria per la sicurezza presenta delle problematiche che non possono essere ignorate:

– non è infallibile: tutte queste tecnologie non sono immuni ad errori;

– criticità sul piano della privacy: non tutti gli utenti si sentono a proprio agio con queste soluzioni;

– le informazioni biometriche archiviate possono essere rubate: in caso di incidente informatico gli utenti possono cambiare le loro password, ma se lo stesso avviene in ambito biometrico non possono modificare impronte digitali, retine o volti.

Problemi che comunque, utilizzando le corrette accortezze si possono risolvere e quindi portare la biometria ad essere uno degli strumenti più precisi e affidabili per il riconoscimento delle persone, senza sforzi e a costi inferiori rispetto a un diffuso utilizzo di password e altri codici.

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